12 Marzo 2024

Finalmente Cattedrale: dal 23 marzo riapre un simbolo della città, ma i lavori dureranno ancora a lungo

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Finalmente Cattedrale: un appuntamento annunciato e poi rimandato, sicuramente molto atteso da fedeli, turisti e migliaia di cittadini ferraresi. Il Duomo di Ferrara riapre al culto e al pubblico dopo 5 anni e lo fa con una campagna di comunicazione che mette al centro la Cattedrale vista dall’alto, nel cuore della città, perché diventi simbolicamente punto di riferimento di una comunità, ma anche ponte ideale tra terra e cielo. Nel manifesto la data del 23 marzo prossimo, snodo cruciale e simbolico dell’anno liturgico, quella Domenica delle Palme che celebra l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, l’inizio della Settimana Santa e laicamente il ritorno di uno dei monumenti più importanti cittadini, rinnovato e restituito al pubblico.

Dalla presentazione ufficiale della riapertura, avvenuta in Curia alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego e del Vicario generale, nonché neo Arciprete e Presidente del Capitolo della Cattedrale Mons. Massimo Manservigi, emergono dettagli sui lavori effettuati, sulle modalità di fruizione e sugli eventi speciali che vedranno protagonista la Cattedrale nei prossimi tempi. Qualche bella notizia ma anche un cronoprogramma dei prossimi lavori che, hanno anticipato, potrebbero prorogarsi per un altro decennio se tutto va bene. Ma andiamo con ordine.

I lavori

Il Duomo riapre dopo cinque lunghi anni, segnati da guerre e pandemie, molti cantieri in parallelo per il recupero di edifici religiosi danneggiati dal sisma del 2012, la bolla del Bonus 110%, un generale aumento dei costi delle materie prime con ditte in appalto che falliscono e dunque ogni cantiere è in questo periodo un calvario di incertezze, ritardi e rallentamenti. Riapre dunque ma resta un cantiere aperto, con un secondo lotto di lavori che riguarderanno il Campanile, la facciata e gli esterni oltre ad alcuni restauri interni sulle opere d’arte, utilizzando un contributo di 7 milioni e mezzo di euro stanziati dal Ministero dei Beni Culturali nel progetto Ducato Estense, quando ministro era Dario Franceschini. Questo secondo lotto di lavori non sarà gestito dalla Diocesi, ma dal Comune di Ferrara.

Pazientare fino al 2035

Il Vescovo Perego ci scherza su ma non troppo: “La nostra Cattedrale ha quasi 900 anni di storia, dal 1135 fino ad oggi, speriamo che il 2035 possa simbolicamente significare effettivamente la conclusione di tutti i lavori per restituire al mondo un Patrimonio dell’umanità.” Altri dieci anni circa dunque, parte dei quali ancora trascorreranno con la facciata ancora coperta. Il progetto dei lavori è ancora in discussione, ad esempio riguardo il campanile: non è stato deciso se ricostruire un accesso alla torre dall’interno come un tempo, con una scala che in parte rovinerebbe l’aspetto attuale, oppure con una struttura in vetro esterna. L’impalcatura attuale sulla facciata verrà poi raddoppiata per permettere uno studio di restauro a cura dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, ma anche la facciata laterale sarà coperta per un lungo periodo a causa dei lavori in corso. Bisognerà convivere dunque con un Duomo a più riprese recuperato e valorizzato, una Cattedrale work in progress.

Come sarà la nuova Cattedrale

Anche all’interno i lavori non sono certo terminati: pur rimanendo agibile al pubblico una parte della Cattedrale sarà area di cantiere: l’area centrale della navata di sinistra sarà inaccessibile così come pure l’area del Battistero, già da dopo le festività pasquali. Tra le novità la recente valorizzazione dei capitelli (ne avevamo parlato qui), rimasti finalmente visibili in parte direttamente, in parte tramite un piccolo sportellino che consentirà di vedere i resti emersi durante i restauri. Sarà di nuovo possibile ammirare il gruppo scultoreo di Niccolò Baroncelli restaurato, tornato al suo colore originale, con un nuova illuminazione che ne valorizzerà le forme.

il gruppo scultoreo del Baroncelli

Sono stati ricollocati tutti i busti degli Apostoli in terracotta nei due lati del transetto, realizzati nel 1500 da Alfonso Lombardi e già prestati in passato ad  alcune mostre fuori città. Sul soffitto rimarranno ancora il tempo necessario le reti di protezione, per garantire la sicurezza dei presenti. È in lavorazione anche una pubblicazione illustrata e fotografica per raccontare il lavoro di restauro e la disponibilità online del videodocumentario che ne testimonia i recuperi edili ed artistici. Un modo per renderli fruibili ad appassionati di arte o al turismo religioso.

Le celebrazioni per la riapertura

“Vogliamo che sia una festa per tutto il popolo di Dio e anche per tutta la città”, ha spiegato Mons. Manservigi. Sono state chiamate a raccolta tutte le realtà diocesane che animeranno la liturgia del 23 marzo: Azione Cattolica, Scout, Rinnovamento nello Spirito, Comunione e Liberazione, Unitalsi, Pastorale giovanile, e nuove realtà come l’Associazione cattolica Shalom, da poco in città nell’ex monastero olivetano di San Giorgio. Tutti i cori cittadini presenzieranno, ben 13 per un totale di 180 coristi, uniti al Coro della Cattedrale saranno diretti da Don Paolo Galeazzi e con loro suonerà una piccola orchestra di sette archi, tutti i musicisti prenderanno posto nell’abside nel coro ligneo del Cinquecento.

Appuntamento alle 17.15 per l’accoglienza nel cortile dell’Arcivescovado, poi la processione e la liturgia all’interno del Duomo. Se siete di passaggio in centro un maxi schermo consentirà di seguire l’evento, mentre all’interno saranno ben quattro i monitor che consentiranno ai fedeli di seguire più da vicino la celebrazione.

Culto diffuso

La Cattedrale è il simbolo della Chiesa che vive tra la gente, cuore della liturgia e di alcuni riti che oggi trovano posto soltanto al suo interno. Nell’esigenza di valorizzare anche altre chiese, una delle novità che seguiranno l’apertura sarà la riduzione delle celebrazioni e un maggiore turn-over con gli altri luoghi di culto. Via via che saranno restaurate le chiese del centro storico sarà più semplice proporre celebrazioni o momenti di preghiera specifici tra San Paolo, la Chiesa del Suffragio di via San Romano, Santo Stefano o San Carlo. Gli orari di apertura e delle funzioni saranno comunque gli stessi del periodo pasquale, anche nei mesi a venire fino a nuove comunicazioni.

Un giro in Arcivescovado con le giornate del FAI

Per i più curiosi un’occasione da non perdere nelle stesse giornate in cui si festeggia la riapertura della Cattedrale saranno le Giornate di Primavera del FAI. A Ferrara sarà eccezionalmente aperto alle visite il Palazzo Arcivescovile: anche la residenza di Mons. Perego è un cantiere aperto perché vedrà alcuni lavori di restauro per renderlo a tutti gli effetti un Museo Diocesano, grazie al contributo del Ministero dei Beni Culturali e a un finanziamento della CEI. Maggiori info qui: https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-arcivescovile-o-del-vescovo?gfp