30 Agosto 2023

Addio a Jorge Valendel, una vita per il tango argentino con Ferrara nel cuore

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Ferrara da oltre quindici anni era diventata la sua città e non era difficile incontrarlo per le vie del centro storico con il suo sorriso garbato e d’altri tempi: si è spento ieri Jorge Valendel, che ha dedicato la sua vita al tango argentino cantando in tutto il mondo. La sua carriera era iniziata a Buenos Aires dove si è esibito con diverse orchestre, prima del trasferimento in Brasile dove ha cantato come solista per 2 anni. Poi Messico, Venezuela, Spagna e Stati Uniti, ottenendo ovunque riconoscimenti artistici e prestando la sua voce al puro tango argentino, collaborando con grandi artisti come Rosanna Fallasca e Hugo de Carril.

“In ogni paese in cui sono arrivato mi hanno confessato che il tango lo sentivano come proprio – raccontava Valendel – perché il tango è internazionale, è la danza dell’uomo e della donna innamorati, l’esternazione della passione, per questo si balla ovunque e non morirà mai”.

Valendel si contraddistingueva per la sua interpretazione sentimentale dei tanghi classici dal grande Carlos Gardel in poi. Questo percorso artistico lo ha reso un grande conoscitore del tango ed un cittadino del mondo, con una ricchezza interiore assoluta, e con un bagaglio infinito di storie da raccontare.

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Ma a Ferrara Jorge Valendel era diventato protagonista per un giorno anche di un cortometraggio bellissimo: Una foglia, diretto nel 2020 dal fotografo Andrea Bighi.

Un’opera prima che in 6 minuti dalla nostra città ha fatto il giro del mondo. Prodotto a costo zero in un fine settimana di gennaio 2019, poi sorprendente vincitore o finalista in diversi festival internazionali, ‘Una foglia’, è stato girato per intero in città tra le mura degli Angeli e lo studio dell’artista Flavia Franceschini in via Carmelino. Non mostrarsi disarmati davanti alla naturale caducità del tempo è l’invito che il corto trasmette con grande poesia e delicatezza, grazie alla stupefacente e muta espressività di Valendel, alla suggestione dell’ambientazione, resa attraverso la limpida fotografia, alle musiche di Edoardo Robert Elliot e alla scrittura di Giovanni Grappa, tutti professionisti ferraresi.

Si guarda qui sotto, prendetevi 6 minuti per questa storia suggestiva e per ricordare Jorge.